"blog in allestimento"

Amo la peonia che in sardo viene chiamata: arrosa'e monti.
Ho scelto di dare al blog questo nome perchè
"arrosa'e monti" è il fiore che simboleggia la mia adorata Sardegna.


domenica 4 ottobre 2015

Il mio primo sapone


       Questo è il mio primissimo sapone fatto in casa. 
La felicità è il suo profumo, perchè mi ha reso felice e soddisfatta completamente.
Non è bellissimo, dovrò migliorarne l'aspetto, ne sono consapevole, in quanto oggi si usa fare i saponi che non sono solo utili ma sono anche tanto belli da vedere. Mi sto informando in tutti i siti che parlano di sapone fatto a mano, italiani e no (e sono tantissimi, incredibile quanta gente ne è appassionata!) e per fortuna ci sono tante persone generose che mettono a disposizione tutto il loro sapere per dare a chi vuole la possibilità di imparare la procedura per produrre da se un bel sapone.
     Vorrei ringraziare la mia amica Sara che mi ha "iniziato" a questa pratica, mi ha mostrato come si fa il sapone in una lezione pratica e mi ha affascinato. Da allora (era il 01 maggio 2015) ho iniziato a visitare siti, a studiare le pratiche di protezione che sono indispensabili per maneggiare in sicurezza la soda caustica, a scoprire che il sapone si può fare con gli oleoliti (il 30 aprile 2015 non sapevo neppure cosa fossero! ah! ah!) a scoprire ancora che esistono tante erbe e piante amiche che l'uomo non conosce e non usa più ( la grande stupidità umana vuole tutto fabbricato, ma è madre natura la nostra prima fabbrica generosa a cui possiamo attingere, ma non lo sappiamo più!). Il 02 maggio avevo voglia di provare: l'olio d'oliva c'è l'ho a casa perchè lo produciamo, la soda caustica era sullo scaffale dell'attrezzatura di mio marito, bene, non mi resta che pesare e il gioco è fatto. Purtroppo non avevo uno stampo adeguato, non sapevo cosa usare e la scelta è caduta su un contenitore di plastica di merendine: si è rivelato bruttissimo. Però,  con Sandry e con il computer acceso dove seguivamo passo passo le fasi, abbiamo azzardato e abbiamo fatto il nostro primo sapone con grande divertimento.
Dimenticavo: non avevo ancora il minipimer e abbiamo girato a mano fino al nastro. Mi è venuto un callo sul medio della mano destra per la fatica di girare ma ne è valsa la pena. Coperto e tenuto al caldo per 2 giorni (meglio abbondare) poi l'ho tagliato. Messo a stagionare e finalmente il 02 luglio l'ho provato. Dovevate vedere la mia faccia: stupore e meraviglia! fa la schiuma! non tantissima ma fa schiuma. Mi sembrava un miracolo, ero riuscita a produrre il tanto sospirato "sapone"! 
Fin da ragazza sognavo di poter fare il sapone in casa, era uno dei miei desideri che volevo soddisfare. Nei ricordi di mia nonna e poi di mia mamma, il sapone sardo era sempre presente: loro andavano al fiume a lavare i panni e per le ragazze era un momento di socializzazione, oltre che di fatica, dal quale scaturivano racconti e leggende straordinarie. Le nostre mamme e nonne lo realizzavano con olio usato o olio povero (strutto, avanzi di lavorazione dell'olio, olio di olivastro) e lo utilizzavano per il bucato dopo un lungo e laborioso processo di cottura. Oggi con l'olio extra vergine d'oliva riusciamo a fare un sapone extra fine per il corpo con tutte le proprietà benefiche degli ingredienti naturali e con il metodo a freddo è veloce e semplice. Ora non mi resta che attrezzarmi ulteriormente con oli essenziali e colori e dar sfogo alla creatività. 

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